NON MI HANNO MAI CHIAMATO WOP1932 -1981 Brandelli autobiografici di John Fante "Bassetto, vivace, con le unghie mangiate e le mani tozze, era abbigliato con delle vecchie scarpe da tennis e dei pantaloni troppo grandi, sformati...", questa è la descrizione che fa di John Fante l’amico Ross Wills e questo è l’inizio del reading “Non mi hanno mai chiamato Wop (1932 -1981 Brandelli autobiografici di John Fante)” ideato e interpretato da Emanuela Valiante.
Sulla scena il pianista-compositore Arturo Valiante accompagna l’attrice al pianoforte con musiche appositamente create per lo spettacolo. Parole e musica fuse insieme avvicinano lo spettatore ai sentimenti più intimi e ai luoghi umani e letterari di Fante, evidenziando e amplificando così il punto di vista dell’uomo, prima che dell'artista. Dita che battono su una macchina da scrivere come sui tasti di un pianoforte, un tavolino, una lampada, sigarette e tanto, tanto alcool. Questa l’atmosfera, questo il luogo in cui immaginiamo l’artista al lavoro e l’uomo curioso, tormentato, contraddittorio, di profonda sensibilità e schiettezza, distratto, che cerca di combattere le delusioni e le depressioni che la vita gli presenta, ottimista, generoso, pigro e spendaccione. John Fante ci permette di entrare nella sua vita privata attraverso le lettere inviate alle persone a lui più care: ai suoi genitori, alla moglie, agli amici e ai suoi editori, persone chel’hanno conosciuto per quello che era e alle quali ha confidato le sue amarezze, i progetti intrapresi e mai portati a termine, gli affetti, misti di amore e rancore e la passione per tuttele manifestazioni della vita.Lo spettacolo dipinge l’affresco dell’esistenza di un uomo che si è dedicato interamente alla scrittura, che si è dibattuto tra alti e i bassi economici e tra i vizi che lo hanno reso cieco e senza gambe, ma che, nonostante tutto, non ha mai smesso di amare la vita.
Scrive in una delle sue ultime lettere: “E' una vita dura, ma non posso pensare a un'altra che mi possa andare così bene”.
Note di Regia: "Non mi hanno mai chiamato Wop", non è uno spettacolo, non è un semplice reading, non è una performance. E' un incontro. Un incontro puro intenso, dissacrato e dissacrante tra musica e parole che si istalla come una freccia ben assestata sul bersaglio/pubblico con l'intensità di un buon liquore e il gusto asciutto di una sigaretta. Incontrare Fante vuol dire incontrare un autore di profondissima verità, carnalità, e con la chiara consapevolezza che da soli non si vive. Nonostante questo, John Fante è un guaio grosso per chi lo incontra, lo mette al mondo, se ne innamora. Tutte queste persone, a causa della venerazione che egli aveva per la vita, non possono che desiderare di stargli sempre accanto; lo stesso sentire che Fante prova per loro, nonostante se stesso e i suoi amati vizi. La sua non è una vita facile, ma di certo piena di soddisfazioni, di presenze che lo accompagnano fino alla fine dei suoi giorni, sia che siano vive sia che siano morte. Tutti coloro che egli ama sono impressi per sempre sulla carta stampata. Egli stesso attraverso i rapporti epistolari tessuti negli anni con amici e parenti, lo è. E sono queste lettere a vivere sulla scena, per scoprire l'uomo, l'anima, l'essenza di un artista che è diventato riferimento letterario della sua epoca e di quelle successive. In questo incontro, il suo ego ed alter ego si fondono in un tempo sospeso, in un limbo in cui a volte può sembrarci che Fante sia una manifestazione spirituale, altre volte invece è pura carne... e sangue. Questo è il potere che la musica di Arturo Valiante, fusa all'interpretazione di Emanuela Valiante, riesce con grazia e intensità a restituire. Lo spazio si dilata e l'orizzonte intorno a noi diventa una strada di Denver, Hollywood Boulevard, o la Death Valley. Wop è un viaggio on the road nella vita di un uomo che di asfalto e polvere ne ha mangiata tanta percostruire quello che è riuscito a costruire ed essere ciò che è diventato. Paola Tarantino
Con: Emanuela Valiante, al piano Arturo Valiante, Regia Paola Tarantino
Ingresso con sottoscrizione e tessera Arci