La tavola dei partigiani, come tutti sanno, non era luogo per golosi o gastronomi.
Per i partigiani, così come per le donne e gli uomini che hanno vissuto la Resistenza, il cibo ha voluto dire fame e privazione, ma anche e soprattutto condivisione e partecipazione. Si divideva quello che c'era, si aiutava chi era senza, si era tornati al significato più profondo del termine “compagno”: colui con cui si divide il pane.
Le due autrici svolgono una approfondita ricerca storica e antropologica e raccolgono tutte le fonti che riguardano l'alimentazione durante la Resistenza, partendo dalle premesse del Ventennio: cronache, saggi, relazioni, ricordi ma anche romanzi e racconti. Il testo aiuta a comprendere i ruoli dei protagonisti della Resistenza, offrendo una lettura obliqua del periodo storico che recupera il valore umano e politico di stare tutti alla stessa tavola. Dai famosi 380 kg di pasta al burro, offerta dalla famiglia Cervi per festeggiare la caduta del fascismo, ai personaggi letterari (la Agnese di Viganò, il partigiano Johnny, Enne2, etc.) a tutte le “piccole” storie di chi ha vissuto tutto.
In un periodo storico come l'attuale, in cui cucina è spesso diventata solo gastronomia ed edonismo, questo libro ci riporta ai bisogni materiali, al cibo come necessità, al suo ruolo sociale.
Non manca però, in margine al volume, una raccolta di ricette ispirate a vicende della Resistenza raccontate nel libro, scritte e interpretate con arguzia e, qui sì, con il piacere del cibo: come Spezzatino dei banditi di montagna, Trota del ribelle, Risotto per non pensare.
Saranno presenti le autrici.
Lorena Carrara ed Elisabetta Salvini, Partigiani a tavola. Storie di cibo resistente e ricette di libertà, Fausto Lupetti Editore, Bologna 2015, p. 280, 15,00 €
http://ciboestoria.blogspot.it/
Nell'ambito di FAME DI LIBRI. Giornata del Libro di Cucina, organizzata dalla pecora nera di Meglio Libri