Troppo a lungo il tema di “migranti e legalità” è rimasto appannaggio di forze politiche che vogliono dimostrare l'ineluttabilità della repressione. E al contrario è stato spesso trascurato da chi si occupa di diritti dei migranti, come se fosse una vergogna da non riconoscere, addirittura in alcuni casi distinguendo tra "buoni" e "cattivi" (vd. il Patto di Legalità imposto ai rom).
Andrea Staid va oltre questa situazione e decide di affrontare questo argomento usando l'antropologia e nel suo libro I dannati della metropoli, edizioni Milieu, ha svolto una ricerca sul campo durata un anno: è andato a raccogliere le storie di uomini e donne che hanno scelto di rifiutare la schiavitù di uno sfruttamento feroce e i diritti negati in cambio di una manciata di soldi, e hanno scelto come forma di ribellione a questa impostazione attività micro-criminali. Sono, come dice il titolo, “dannati”, uomini e donne che agitano una città di economia informale, illegale o semi-legale, e che offrono servizi a quella città legale che ne stigmatizza la pericolosità e il degrado.
Al di fuori di ogni mitizzazione, con la serietà dell'antropologo e la passione del militante, Andrea Staid raccoglie i racconti dei viaggi, le vite nei CIE e nei carceri, per chiudere il libro con le testimonianze dal condominio milanese di via Bligny.
MEGLIO LIBRI organizza per questa sera la presentazione del volume insieme all'autore e a ospiti che, nella vita professionale, sono a diretto contatto con i "dannati": Enrico Belloli, avvocato penalista e socio NAGA, e Alessandra Naldi, sociologa esperta in migrazioni, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Milano.