Ilaria Salis, militante anarchica, è in carcere da febbraio 2023 a Budapest, nel disinteresse del governo italiano e di gran parte dei mass-media, perché accusata di aver partecipato ad aggressioni a militanti di estrema destra, in margine alle manifestazioni contro la “Giornata dell'onore”: si tratta di un raduno organizzato da oltre un quarto di secolo, dove si riuniscono neo-nazisti da tutta Europa.
Ilaria è stata fermata, insieme a una coppia di tedeschi, e ritenuta responsabile dell'aggressione a due militanti neonazisti (lesioni guarite in 5 e in 8 giorni) e accusata di lesioni gravi con le aggravanti di associazione a delinquere e tentato omicidio. In tutto rischia fino a 16 anni di carcere.
In questo anno la detenzione è stata molto pesante. Rinchiusa in un carcere di massima sicurezza, con scarse condizioni igieniche e sanitarie, collocata in isolamento e senza comunicazione all'interno del carcere e soprattutto con il mondo esterno.
In Ungheria vige un regime semi-autoritario, guidato dal governo di estrema destra del premier filorusso Viktor Orban, dove sono state registrate molte violazioni dello stato di diritto negli ultimi anni. A Ilaria non è stato permesso di avere colloqui, ricevere pacchi o corrispondenza con amici o familiari per otto mesi.
A ottobre 2023 le indagini sono state chiuse e l'Ungheria ha emesso un mandato di arresto europeo per 14 nuove persone accusate degli stessi fatti: nella notte tra il 20 e il 21 novembre a Milano è stato arrestato a Gabriele, attualmente agli arresti domiciliari. Ai primi di dicembre la procura ne ha rifiutato l’estradizione in Ungheria, perché la richiesta di Budapest violerebbe il principio di proporzionalità della pena, ma la risposta non è definitiva.
Nel frattempo Ilaria Salis ha respinto un patteggiamento a 11 anni, sostenendo la sua innocenza e affermando di aver partecipato solo a contro-manifestazioni pacifiche.
Mentre il governo rimane in silenzio.
Stasera, per la Pianta Anarchica, ne parliamo con Eugenio Losco, che fa parte del collegio difensivo di Ilaria e di Gabriele, e con Gianluca Tizi del Comitato Ilaria Salis.
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