Ritrovo alle 0re 17.30 in piazza Schiavone per il Canto Clandestino con il Teatro degli Incontri e gli interventi dell'associazione La Tenda, dell'associazione Voci di Mezzo, dell'associazione Mshikamano e del cantautore Sammer Salah. Al termine dello spettacolo ci muoveremo a piedi verso la Scighera per un aperitivo musicale con Sammer Salah.
Immaginate una piazza, un parco, una città. Immaginate che un giorno quegli spazi si riempiano di persone. E che da quegli spazi comincino a sorgere i sussurri, le voci, le note, di un canto clandestino. Canto Clandestino è una festa umana e collettiva, un evento di arte partecipata, un intervento nella città, che si apre alla visione anche dello spettatore casuale, di chi passerà da quei luoghi e spazi coinvolti, che incontrerà l’arte nella forma di un grande rito laico, pieno di commozione e di poesia. E' un atto poetico e politico, che chiederà a tutti, performer, comunità, spettatori, di diventare testimoni, con la propria presenza e con la propria azione, di una vicinanza alle persone e alle vite in pericolo, testimoni di una visione più larga e inclusiva e capace di rimettere al centro l'umano, sempre.
Canto Clandestino è uno spettacolo teatrale che a partire dal gennaio 2018 ha coinvolto, oltre al numeroso nucleo stabile degli
attori e performer di Teatro degli Incontri, decine e decine di persone, che con la loro presenza e il loro impegno testimoniano la forza e le necessità delle domande che questo grande evento porrà al suo centro. Canto Clandestino è rito civile, per ricordare tutte le persone che venendo in
Italia, viaggiando per raggiungere il nostro continente, non ce l'hanno fatta. E nello stesso tempo pone domande a tutti noi su cosa è la nostra cultura in questo momento, come siamo disponibili o non disponibili ad accogliere e accettare, come siamo aperti o chiusi alle differenze che incontriamo nella nostra vita, come, anche all’interno del nostro paese, vediamo o chiudiamo gli occhi verso tante forme di vita clandestina, difficile, minacciata. Perché clandestino vuol dire sì privo di documenti, ma anche fuori legge, fuori regola, non riconosciuto, non accettato, reso invisibile. Canto Clandestino si chiama così per questo, per dare vita e voce a tutto quello che è nascosto, non dichiarato, a tutto quello che non si può e non si deve sapere.
Il lavoro parte dal libro "Un canto clandestino saliva dall’abisso", di Mimmo Sammartino. Il testo prende spunto dalla vicenda della cosiddetta "nave fantasma", una nave affondata al largo delle coste siciliane nell’anno 1996.
Il pubblico, durante l’evento, assiste, a volte tutto insieme, a volte diviso in tre grandi cerchi, alle azioni, alle parole, alle immagini che il testo suggerirà. E nei cerchi verrà egli stesso coinvolto alla costruzione di azioni teatrali. Tante voci e tanti punti di vista per raccontare la stessa storia, storia che partendo dall’esperienza concreta di un gruppo di migranti pone alcune domande fondamentali per tutti noi oggi: "Chi è, davvero, il padrone della terra, del mare, chi è il padrone dei nostri sogni?"
Ingresso libero, necessaria la tessera arci per l'aperitivo musicale in Scighera