Il binomio “biologia e capitalismo” ha condizionato la riproduzione della vita sul pianeta in modo devastante. Dalla rivoluzione scientifica in poi sapiens coincide con l’uomo bianco, ricco e occidentale, che per mantenere il suo potere separa corpo e mente, natura e cultura, umano e terrestre e continua a danneggiare l’alterità. Le contraddizioni di questo sistema schizofrenico sono evidenti a tutt*: respingiamo e lasciamo morire in mare donne incinte e nel contempo rifiutiamo l’aborto, mentre sempre più coppie eterosessuali ricorrono alla fecondazione assistita, rispondiamo al crescente bisogno di cura per le persone anziane con l’esternalizzazione, siamo indifferenti all'estinzione di specie e ci preoccupiamo di una improbabile estinzione umana.
Secondo Angela Balzano, invece di continuare a curare e riprodurre la sola popolazione occidentale dovremmo generare parentele postumane e decoloniali, potremmo immaginare altri mo(n)di produttivi tenendo insieme le lotte per l’autodeterminazione delle donne e delle soggettività LGBTQI+ con quelle per la sopravvivenza della Terra, nell’ottica del postumanesimo femminista.
Quello di Angela Balzano è un punto di vista lucido, a tratti spiazzante, sempre coerente e appassionato. Nel suo saggio "Per farla finita con la famiglia" edito da Meltemi nel 2021, ci accompagna lungo un percorso che collega l'aborto alle parentele postumane, passando da interventismo statale in materia di procreazione, superamento del binomio maschio/femmina, macchine cyborg, biolavoro, ecofemminismo, reti di cura, tematiche migranti, mutualismo transpecie.
Un libro difficilmente sintetizzabile, eppure costellato di gridi di battaglia, uno su tutti il "Make kin, not population!" di Donna Haraway, traducibile in italiano con "Fare parentele, non popolazioni!"
Angela Balzano è ricercatrice precaria eco/cyborg/femminista, coordinatrice e docente del modulo Scienze del Master in Studi e politiche di genere dell’Università degli Studi Roma Tre. Attualmente è docente a contratto presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e tutor in Women and Law per il Master GEMMA. È borsista per il Dipartimento di Cultura politica e Società dell’Università di Torino, per cui segue il progetto H2020 MINDtheGEPs (Modifying Institutions by Developing Gender Equality Plans).
Ha curato le traduzioni: Il postumano (2014) e Materialismo radicale (2019) di Rosi Braidotti; Biolavoro globale (2015) di Melinda Cooper e Catherine Waldby; Le promesse dei mostri (2019) di Donna Haraway. Con Carlo Flamigni ha scritto Sessualità e riproduzione (2015).
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Sarà presente la libreria Antigone, con un banchetto di letture a tema
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