di Alberto Salvi
con Matilde Facheris e con Barbara Bedrina, Cristina Castigliola, Sveva Raimondi fisarmonica Gino Zambelli
regia Alberto Salvi
da un’idea di Eraldo Maffioletti
editing Matilde Facheris
arrangiamenti, armonie Gino Zambelli l
uci Dalibor Kuzmanic suoni Dario Filippi
una produzione con il sostegno di Fondazione Cariplo – Progetto Être
Maria Benaglia, detta la Pelegrina, ancor oggi, nella memoria orale, rimane una figura popolare a cavallo del labile crinale che separa il sacro dal profano, senza per questo perdere fascino, personalità e grazia.
Questa donna, con il suo integralismo, con le sue scelte così radicali, con la sua esistenza vissuta senza maschere e imbrogli, incarna l'umano essere in tutta la sua pienezza; quell'umano essere carico di bene e di male, di oscuro e luminoso.
Un monologo interamente costruito sul ritmo e sulla musicalità della parola, scritto di getto, violentemente; è flusso di coscienza, immagini, colori, profumi, è vita che si inerpica, cresce, sboccia e mai muore, un “qui e ora” che è uno schiaffo emotivo, una ferita che sanguina.
LA MARIA STÓRTA è la storia di una bimba, una sorella, una madre, una compagna, una moglie: una storia al femminile. Dopotutto, qualcuno, non troppo tempo fa, disse che Dio è madre.