Luigi Grechi nasce musicalmente alla fine degli anni sessanta al Folkstudio di Roma. Del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione, per tutti gli anni 70 lo troviamo a suonare in giro per festival alternativi e radio libere, locali e cantine: si dice, anche, a leggere i Tarocchi ai passanti e a viaggiare su giu per l’Italia, l’Irlanda, gli Stati Uniti. A Milano, in zona Affori, fa anche il bibliotecario, come già suo padre e suo nonno, ma questo non gli impedisce di continuare a suonare e ad incidere brani corrosivi e spiazzanti come Elogio del tabacco o Il mio cappotto, splendididi esempi di discografia non allineata che, seppur lontanissimi dalla hit parade, gli procurano stima e attenzione da parte di un pubblico di nicchia dal palato fine.
Nel 1993 vince il Premio Tenco con “Il Bandito e il campione”, brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori (Grechi infatti è un nome d'arte). ioPastore di Nuvole (2003) è il suo ultimo, ispirato lavoro. L’accusa di libertà continua a pendere sul suo capo. Partecipa a festival itineranti con i poeti della beat generation, accompagna alla chitarra Lawrence Ferlinghetti, torna negli Stati Uniti a suonare coi suoi amici Peter Rowan e Tom Russell, si avventura nella Valle della Morte e, con identico impegno e passione, per le autostrade italiane. Quando ha tempo, vive in Umbria tra la pianura e le colline.
Ingresso con tessera Arci e sottoscrizione