Per allestire una mostra non bastano chiodi e martello, e neppure avere l'attenzione di appendere tutto in fila.
L'allestimento è un linguaggio non verbale, dove ogni scelta che si opera è un pezzetto di un dialogo tra l'artista e l'osservatore: la scelta delle opere, la loro sequenza, le distanze e le altezze, il luogo, lo sfondo... Nessuna scelta è neutra, tutte hanno un significato.
Bisogna avere la capacità di dialogare con l'artista, concordare le scelte, sapere come lo spazio e il suo pubblico possono interagire con quanto si espone.
Poi, certo, ci vogliono chiodi e martello...
Incontro di (auto)formazione della Scighera con Andrea Perin