Ogni milanese ci è passato davanti un sacco di volte, molti hanno studiato nei suoi spazi. Forse però non tutti sanno che l'attuale sede dell'Univesità degli Studi di via Festa del Perdono, la Cà Granda, era in origine un ospedale creato per volere di Francesco Sforza che aveva appena conquistato il ducato di Milano e voleva ingraziarsi i cittadini con grandi opere pubbliche. Il progetto venne affidato al Filarete, archistar dell'epoca, e proseguito da Solari e Amedeo, ma soprattutto era un progetto all'avanguardia nell'Italia Rinascimentale, che aveva centralizzato i tanti piccoli ospizi esistente per malati e pellegrini esistenti in un unico edificio appositamente progettato.
Iniziata nel 1456 e in funzione (primo cortile) già nel 1472, la struttura come la conosciamo venne terminata solo nel 1805 e nel tempo è diventata una importante istituzione cittadina.
Ne parliamo stasera con Paolo M. Galimberti, dirigente responsabile del Servizio Beni Culturali dell'Ospedale Maggiore. Col lui esamineremo non solo la storia dell'edificio e di come si è modificato nel tempo, ma anche di come funziova un grande ospedale rinascimentale e quale era il suo ruolo nella vita cittadina. Inoltre conosceremo la splendida quadreria che si è formata nei secoli grazie alle donazioni, e sapremo il motivo per cui un antico ospedale diventa sede dell'università.