«Parecchia rabbia. Molta confusione. Poca felicità»
Questa è l'America che Roberto Festa racconta in questo libro edito da Elèuthera, un paese diviso in gruppi non comunicanti tra loro, ognuno ossessionato dal proprio ideale e dal proprio nemico.
Gli “arrabbiati” sostenitori di Trump incontrati alla vigilia del suo insediamento. La dottoressa Mila Means e la sua clinica abortista a Wichita, dopo poco che il dottor George Tiller era stato ucciso dagli anti-abortisiti; all'opposto Jennifer McCoy, madre di dieci figli con l’undicesimo in arrivo che passa le giornate insieme a loro davanti alle cliniche che praticano aborti, piantando croci e protestando.
Ma anche la storia mai chiusa di tre ragazzi uccisi dal Ku Klux Klan in Mississippi, al tempo del movimento per i diritti civili o i nuovi stili di vita, sesso e affetti della comunità omosessuale.
«La Storia è però sempre storia individuale ed è la storia di alcuni di questi individui che ho voluto raccontare. Se divisioni, rabbia, insicurezza, paura, voglia di fuga sono il terreno di coltura dell’America di questi anni, questa rabbia, insicurezza e tutto il resto ho cercato di trovare nella
vita delle persone».
Sarà presente l'autore, presenta Giulia Binazzi.
Roberto Festa, L’America del nostro scontento, Elèuthera, Milano, 2017, pp. 181, € 15,00