•Wheel• è una performance sonora. Sicuramente la dimensione più personale e intima di Carlo Garof.
Un lavoro artigianale rappresentativo dello spirito dell'artista che nel tempo ha maturato l'esigenza di esprimersi in solo, prendendo come riferimento la Ruota di Medicina della tradizione Sioux Lakota. E' infatti grazie all'incontro con la cultura di questo popolo Nativo Americano che 'Wheel' diventa processo fondamentale di trasformazione nel percorso del musicista.
Da una parte la sperimentazione percussiva per mezzo di strumenti inusuali e sculture sonore, dall'altra il movimento, l'improvvisazione e l'arte della manipolazione dei materiali che convogliano in un gesto del suono che diviene atletico, creano un percorso tracciato seguendo i punti cardinali, distaccandosi così dalla convenzionalità del classico solo di batteria e percussioni.
"Attraverso un dinamismo fisico-rituale che non pratica virtuosismi performativi ma una progressiva immersione nel suono-visione, Garof intrattiene relazioni dialogiche con gli strumenti e lo spazio. (7/8)"
Blow up febbraio 2020, Dionisio Capuano
"Se in parte la performance richiama le intuizioni di Ze’v e i trattamenti di F.M. Einheit, il musicista italiano mette in campo una modalità espressiva del tutto personale, interagendo in modo totale con il suono attraverso la corporeità. Una commistione di tecniche estese su sculture sonore ed elettronica che creano una dialettica organica tra suono e movimento, trovando una propria timbrica originale attraverso una metodologia generativa."
Sodapop marzo 2020, Massimo Onza
•Wheel• DVD teaser • Carlo Garof solo performance
https://www.youtube.com/watch?v=oM2ljBNE1do
https://www.facebook.com/carlogarofofficial/
ATTENZIONE: il numero di posti è limitato, la prenotazione è fortemente consigliata tramite il link sottostante
https://forms.gle/AmH8u2RTiB9dEqKQ9
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Carlo Garof è un musicista del nuovo millennio che spazia dall'avant rock ai territori dell’improvvisazione totale, dall'avant-garde jazz alla musica contemporanea eurocolta.
Suona la batteria (spesso “preparata”) e le percussioni utilizzando materiali di riciclo per realizzare sonorità insolite.
La sua formazione è esemplare per comprendere i suoi interessi musicali e la varietà del suo pensiero artistico.
Nato a Milano nel 1975, a quattro anni riceve i primi rudimenti di musica e di canto nel coro e affascinato dall’oggettistica casalinga, vista in una prospettiva sonora, si avvicina naturalmente al mondo della percussione: da adolescente inizia a suonare la batteria nelle band giovanili di rock, crossover, punk, metal e funk.
Successivamente rimane folgorato dal jazz grazie all’ascolto di "A Love Supreme" di John Coltrane e questo interesse lo porta a diplomarsi all’Accademia Internazionale della Musica Jazz di Milano.
Completa la sua formazione con lo studio approfondito della musica africana in paesi quali il Mali, il Senegal ed il Burkina Faso.
Consegue in seguito il diploma in musicoterapia a Milano.
Questa pluralità di conoscenze fanno di lui un musicista versatile con già alle spalle un’intensa attività concertistica: suona in festival nazionali ed internazionali, in prestigiosi teatri e jazz club, con personalità quali Antonello Salis, Airto Moreira, Alejandro Jodorowsky, Billy Cobham, Mederic Coulignon, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Achille Succi, Umberto Petrin, Franco D’andrea, Enrico Intra, Irio De Paula, Luis Agudo, Paolo Angeli, Roberto Dani, Paolo Damiani, Gak Sato, Steve Piccolo, Carlo Virzi, Cristiano Calcagnile, Gianni Mimmo, Stefano Giust, Michele Tadini, Adriano Guarnieri, Big Band Accademia Internazionale della Musica Jazz di Milano, Seidou Dao, Sourakatha Djabatè, Souleyman Kamarà, Cecilia Chailly, Daniele Cavallanti, Tiziana Ghiglioni, Giovanni Falzone, Erik Legnini, Flavio Boltro, Zeno de Rossi, Aldo Mella, Andrea Ayassot, Roberto Fabbriciani, Renato Ciunfrini, John Colpitts, Stefano Benni, Il Teatro degli Orrori, Pierpaolo Capovilla.
E' fondatore della post-rock band Hollow Bone e dell'art-rock band Tongs.
L'amore e la passione per la cultura dei popoli Nativi Americani lo portano ad approfondirne diversi aspetti tra cui la pratica dei tamburi tradizionali.
Ha collaborato alla realizzazione di reading, film, installazioni, spettacoli teatrali in Italia e in Africa Occidentale (Mali) e ha suonato per mostre (vernissage, finissage) presso diverse gallerie d'arte tra cui la Triennale di Milano (Jean-Michel Basquiat) e il PAC-Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano (Chen Zhen).
Ha pubblicato lavori discografici con numerose etichette italiane ed estere (Feltrinelli, Warner Bros, Long Song Records, Dodicilune, Rogues Records, La Tempesta, Sinusite, Velut Luna, Full Color Sound, Philology records).
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