In gran parte i criteri di scelta derivano dal mondo dei
Gruppi di Acquisto Solidale , al quale appartengono molti di noi. Piuttosto che di un regolamento rigido, si tratta di una scala di valori orientativa da applicare con buonsenso ed elasticità, sempre in un'ottica di trasparenza, tenendo sempre presente che in questo campo l'assoluto non esiste. Proprio l'esperienza diretta con i GAS ci ha insegnato che ogni scelta è frutto di una mediazione tra tensioni non sempre compatibili tra loro. Eccone alcune:
- rispetto dell'ambiente: imballaggio ridotto al minimo per limitare la produzione di rifiuti; fornitori non troppo distanti per non produrre inquinamento con trasporti eccessivamente lunghi; stabilimenti e aziende che adottino modalità produttive rispettose dell'ambiente
- rispetto per l'uomo: i lavoratori impiegati per ottenere i prodotti devono essere garantiti, non sfruttati e pagati il giusto;
- alimenti e bevande devono essere buoni, sani e tracciabili, prodotti secondo tecniche di agricoltura biologica o biodinamica. Riguardo al biologico ci interessa poco la certificazione ufficiale, che rappresenta per molti un costo insostenibile; proponiamo per contro un'autocertificazione, basata su un moduli ispirati a quelli utilizzati da Critical Wine , attraverso la quale il produttore, oltre a dimostrare la sua disponibilità alla trasparenza, ha l'opportunità di far emergere il valore del proprio lavoro;
- vogliamo contrastare l'omologazione del gusto scegliendo produttori rispettosi della biodiversità, che si dedichino alla coltivazione di specie vegetali autoctone anche se sono poco richieste dal mercato; crediamo giusto sostenere i piccoli produttori esclusi dalla grande distribuzione a causa delle loro scelte coraggiose; apprezziamo quanti pongono un'attenzione particolare a categorie svantaggiate di lavoratori;
- nel caso della carne e degli insaccati, ma anche del latte e dei formaggi, l'allevamento e l'eventuale macellazione dell'animale devono avvenire in modo da ridurne al minimo le sofferenze; abbiamo deciso di prestare attenzione anche a quanti non si riconoscono nelle abitudini alimentari della maggioranza, con delle proposte di qualità pensate appositamente per vegetariani e vegani, e che potrebbero sorprendere anche i carnivori convinti;
- rapporto diretto: con produttori e fornitori vorremmo stabilire una relazione diretta, in modo da saltare il maggior numero possibile di passaggi tra una fase e l'altra della distribuzione, che oltretutto fanno lievitare, spesso in maniera indebita, il prezzo finale;
- l'economicità: la mediazione tra qualità e accessibilità economica è forse la più difficile, ma anche la più importante se non si vuole fare della qualità un privilegio per pochi.
I criteri di scelta dei prodotti
Consumo critico, ma non integralista
I moduli per l'autocertificazione