Donald “Don” Cherry ha le fattezze di un folletto africano, associabile alla figura del matto nei tarocchi o al giullare di corte nelle opere shakesperiane. Imprendibile, solitario ma aggregatore di spiriti curiosi e inquieti.
Un cantastorie autentico e ispirato, al di fuori dello star system, nonostante la sua incredibile caratura. Cammina fuori dai sentieri, sta nelle radure, nei deserti, negli anfratti metropolitani, alla ricerca di spiriti liberi e di verità da raccontare.
Questo grande musicista, nel periodo dei grandi sconvolgimenti sociali ed artistici che hanno interessato il mondo occidentale dagli anni 50 agli anni 90, ha percorso e segnato sentieri capaci di creare nuove relazioni e connessioni tra culture ed etnie in tutto il pianeta, alla ricerca di una dimensione tribale e ritualistica della musica.
Dalle prime Avanguardie Newyorkesi nel quartetto di Ornette Coleman, Paul Bley, John Coltrane a quelle Europee con Han Bennink, Johnny Dyani passando dall’Est Africa, l’India e le sperimentazioni psichedeliche e minimaliste Nord Europee di Terrje Rypdal, Don Cherry non ha mai smesso di cercare linguaggi che gli permettessero di esprimere la sua natura più profonda e magica attraverso il suono.
Difficile sintetizzare in un concerto una così vasta attitudine alla musica!
Nel micro/macro spazio di un concerto cercheremo, dunque, di costruire un percorso che possa “visitare” alcuni dei momenti più interessanti della sua carriera artistica.
Massimo Falascone sax alto, baritono e sopranino, tugombuto, ipad, live electronics
Nino Locatelli, clarinetti, ance
Pasquale Mirra vibrafono
Gabriele Evangelista contrabbasso
Cristiano Calcagnile batteria, percussioni, DrumTableGuitar
Dudù Kouate percussioni
ingresso con tessera arci e sottoscrizione libera